SPACE-TIME LAPSE


SPACE-TIME LAPSE
progetto fotografico e performance dal vivo





video, fotografia SALVATORE INSANA 
performance, corpo e voce ELISA TURCO LIVERI 
rielaborazione testi DEHORS/AUDELA 

Un'oscillazione spazio-temporale, un salto di dimensione tra distanza e vicinanza. Una dialettica mai sopita tra l'imponderabile effimero della presenza viva e il suo cedere faticosamente il passo alla permanenza della stampa. Opera d'arte vivente che esce dal quadro per farsi presente, rigenerarsi. 

Catturare l'istante, immortalare l'effimero in forma riproducibile e poi fare inversione di rotta: ri-presentare in carne e ossa quel corpo assassinato dal tempo, fantasma del passato in grado di sovvertire lo specifico del linguaggio fotografico. 

Saltare in un futuro passato. Sottrarsi al tempo divorando lo spazio, incorrendo nell'ostacolo decisivo. Finirci dentro, in quel lasso mancante, per curioso corteggiamento tra vivente e non vivente. Ogni ricerca porta ad una caduta, ogni caduta ti consegna ad un intervallo cristallizzato, passaggio imperterrito da una dimensione all'altra.

L'allestimento installativo delle fotografie nello spazio è segnato e macchiato di perturbabilità vivente dal corpo di una performer che non rivela mai il proprio volto, coperto da un ulteriore cornice sulla quale passano, videoproiettate, le sue mancate identità, tutte coloro che potrebbero impersonarla.


Indicazioni di messa in scena: buio totale. Le foto appese alle pareti o meglio sospese in aria (agganciate a dei fili dal soffitto) a creare possibilmente una sorta di semicerchio. Elisa seduta al centro della scena, con lo stesso abito indossato per gli scatti fotografici. Una torcia illumina una alla volta le foto mentre Elisa percorre vocalmente una narrazione legata alle immagini stesse. Ad ogni foto è legato un frammento di testo. Sul suo volto - “inquadrato” in una cornice che non ne permette di individuarne le fattezze - una video-proiezione ne modifica i tratti somatici.

Requisiti tecnici: 1 videoproiettore con cavo vga per pc; 2 casse speaker con mixer da collegare al pc; 1 microfono; 1 torcia o un sagomatore con stativo; 

Proposta extraespositiva site specific/ipotesi di condivisione della creazione con i presenti: 
(da svolgersi nei giorni o nelle ore precedenti la performance) 

A - LA RICERCA DEL SUO VOLTO: la performer in scena, così come in fotografia, si presenta senza la possibilità di scoprirne il volto, sostituito in videoproiezione dalle attrici che hanno prestato, e che potrebbero dunque prestare anche tra i "volontari" del luogo, il proprio volto filmato e riprodotto, diventando parte attiva dell'installazione "semi-vivente". 

B - COSA CI FA LEI QUI: Creare una partitura sonora con il supporto e la collaborazione della gente del posto. Chiedere una lettura/interpretazione soggettiva o una qualsiasi suggestione riguardo una delle sette tappe fotografiche del progetto. Registrare questi dialoghi-intervista nel giorno che precede la performance. E poi rimontare il tutto per la performance serale, facendo diventare questa sorta di “opinione pubblica” una parte integrante della “storia”.